Papa Benedetto XIV: su ebrei e cristiani che vivono insieme (1751)

Nel giugno 1751, Papa Benedetto XIV pubblicò un'enciclica contenente diverse idee alla base antisemitismo medievale. Qui, Benedetto discute le questioni che si ritiene sorgano quando ebrei e cristiani vivono insieme nello stesso spazio:

"Per quanto riguarda la questione degli ebrei, dobbiamo esprimere la nostra preoccupazione, che ci fa gridare ad alta voce:" il miglior colore è stato cambiato ". I nostri credibili esperti in affari polacchi e gli stessi cittadini della Polonia che hanno comunicato con Noi ci hanno informato che il numero di ebrei in quel paese è notevolmente aumentato. In effetti, alcune città e paesi che erano stati prevalentemente cristiani sono ora praticamente privi di cristiani.

Gli ebrei hanno così sostituito i cristiani che alcune parrocchie stanno per perdere i loro ministri perché le loro entrate sono diminuite così drasticamente. Poiché gli ebrei controllano le imprese, vendendo liquori e persino vino, possono quindi sorvegliare la raccolta delle entrate pubbliche. Hanno anche acquisito il controllo di locande, proprietà fallite, villaggi e terreni pubblici per mezzo dei quali hanno soggiogato poveri contadini cristiani.

Gli ebrei sono capi crudeli, non solo lavorano duramente i contadini e li costringono a trasportare carichi eccessivi, ma li frustano anche per punizione. Così è successo che quei poveri contadini sono i sudditi degli ebrei, sottomessi alla loro volontà e al loro potere. Inoltre, sebbene il potere di punire spetti al funzionario cristiano, egli deve rispettare i comandi degli ebrei e infliggere le punizioni che desiderano. Se non lo fa, perderebbe il suo posto. Pertanto gli ordini tirannici degli ebrei devono essere eseguiti.

Oltre al danno arrecato ai cristiani sotto questo aspetto, altre cose irragionevoli possono provocare perdite e pericoli ancora maggiori. La cosa più grave è che alcune famiglie di grandi hanno assunto un ebreo come "sovrintendente-della-famiglia"; in questa veste, non solo amministrano le questioni domestiche ed economiche, ma mostrano e ostentano incessantemente anche autorità sui cristiani con cui vivono. Ora è persino comune che cristiani ed ebrei si mescolino ovunque.

Ma ciò che è ancora meno comprensibile è che gli ebrei tengano senza paura nelle loro case cristiani di entrambi i sessi, come loro domestici, legati al loro servizio. Inoltre, mediante la loro particolare pratica commerciale, accumulano grandi riserve di denaro e poi, con un tasso di interesse esorbitante, distruggono completamente la ricchezza e l’eredità dei cristiani. Anche se prendono in prestito denaro dai cristiani con interessi elevati e indebiti con le loro sinagoghe come garanzia, è ovvio a chiunque ci pensi che lo fanno per impiegare il denaro preso in prestito dai cristiani nei loro rapporti commerciali; ciò consente loro di realizzare profitti sufficienti a pagare gli interessi pattuiti e contemporaneamente ad aumentare il proprio punto vendita. Nello stesso tempo guadagnano tanti difensori delle loro sinagoghe e di se stessi quanti sono i creditori”.