“Avevo deciso di non scrivere più né sugli ebrei né contro di loro. Ma poiché ho saputo che quei miserabili e maledetti non cessano di adescare a sé anche noi, cioè i cristiani, ho pubblicato questo piccolo libro, affinché mi trovi tra coloro che si opponevano a tali attività velenose dei Giudei e che ha avvertito i cristiani di stare in guardia contro di loro.
Non avrei creduto che un cristiano potesse essere ingannato dagli ebrei e prendere su di sé il loro esilio e la loro miseria. Ma il diavolo è il dio del mondo, e laddove manca la parola di Dio ha compito facile, non solo con i deboli ma anche con i forti. Che Dio ci aiuti…
Non è mio scopo litigare con gli ebrei, né imparare da loro come interpretano o comprendono la Scrittura; So già tutto questo molto bene. Tanto meno propongo di convertire gli ebrei, perché questo è impossibile. Quei due uomini eccellenti, Lyra e Burgensis, insieme ad altri, descrissero in modo veritiero la vile interpretazione degli ebrei per noi rispettivamente duecento e cento anni fa. Anzi lo hanno confutato completamente. Tuttavia, questo non è stato di alcun aiuto per gli ebrei e sono costantemente peggiorati.
Non sono riusciti a trarre alcuna lezione dalla terribile angoscia che è stata loro per oltre quattordici secoli in esilio. Né possono ottenere alcun fine o fine definitivo di ciò, come suppongono, per mezzo delle grida veemente e dei lamenti a Dio. Se questi colpi non aiutano, è ragionevole presumere che il nostro parlare e spiegare ci aiuterà ancora meno.
Quindi un cristiano dovrebbe accontentarsi e non discutere con gli ebrei. Ma se devi o vuoi parlare con loro, non dire altro: "Ascolta, ebreo, sei consapevole che Gerusalemme e la tua sovranità, insieme al tuo tempio e sacerdozio, sono state distrutte per oltre 1,460 anni?" Perché quest'anno, che noi cristiani scriviamo come l'anno 1542 dalla nascita di Cristo, è esattamente di 1,468 anni, che va da millecinquecento anni, da quando Vespasiano e Tito distrussero Gerusalemme ed espulsero gli ebrei dalla città. Lascia che gli ebrei mordano questo dado e contestano questa domanda finché lo desiderano ...
Insomma, come è già stato detto, non dibattiamo molto con gli ebrei sugli articoli della nostra fede. Fin dalla loro giovinezza sono stati così nutriti di veleno e di rancore contro Nostro Signore che non c'è speranza finché non arrivano al punto in cui la loro miseria finalmente li rende malleabili e sono costretti a confessare che il Messia è venuto e che è il nostro Gesù. . Fino a quel momento è troppo presto, sì, è inutile discutere con loro su come Dio sia [parte della Santissima Trinità], su come si sia fatto uomo e su come Maria sia la madre di Dio. Nessuna ragione umana, nessun cuore umano potrà mai concedere queste cose, tanto meno il cuore amareggiato, velenoso, cieco degli ebrei…”
Martin Lutero, 'Sugli ebrei e le loro bugie' (1543)
Martin Lutero, il riformatore religioso del XVI secolo, era un antisemita confermato. Nel 16 Lutero pubblicò la seguente condanna, "Sugli ebrei e le loro bugie", criticando le dottrine e le credenze del giudaismo. È un chiaro esempio di antisemitismo medievale: