Martin Lutero, 'Sugli ebrei e le loro bugie' (1543)

Martin Lutero, il riformatore religioso del XVI secolo, era un antisemita confermato. Nel 16 Lutero pubblicò la seguente condanna, "Sugli ebrei e le loro bugie", criticando le dottrine e le credenze del giudaismo. È un chiaro esempio di antisemitismo medievale:

“Avevo deciso di non scrivere più né sugli ebrei né contro di loro. Ma poiché ho saputo che quei miserabili e maledetti non cessano di adescare a sé anche noi, cioè i cristiani, ho pubblicato questo piccolo libro, affinché mi trovi tra coloro che si opponevano a tali attività velenose dei Giudei e che ha avvertito i cristiani di stare in guardia contro di loro.

Non avrei creduto che un cristiano potesse essere ingannato dagli ebrei e prendere su di sé il loro esilio e la loro miseria. Ma il diavolo è il dio del mondo, e laddove manca la parola di Dio ha compito facile, non solo con i deboli ma anche con i forti. Che Dio ci aiuti…

Non è mio scopo litigare con gli ebrei, né imparare da loro come interpretano o comprendono la Scrittura; So già tutto questo molto bene. Tanto meno propongo di convertire gli ebrei, perché questo è impossibile. Quei due uomini eccellenti, Lyra e Burgensis, insieme ad altri, descrissero in modo veritiero la vile interpretazione degli ebrei per noi rispettivamente duecento e cento anni fa. Anzi lo hanno confutato completamente. Tuttavia, questo non è stato di alcun aiuto per gli ebrei e sono costantemente peggiorati.

Non sono riusciti a trarre alcuna lezione dalla terribile angoscia che è stata loro per oltre quattordici secoli in esilio. Né possono ottenere alcun fine o fine definitivo di ciò, come suppongono, per mezzo delle grida veemente e dei lamenti a Dio. Se questi colpi non aiutano, è ragionevole presumere che il nostro parlare e spiegare ci aiuterà ancora meno.

Quindi un cristiano dovrebbe accontentarsi e non discutere con gli ebrei. Ma se devi o vuoi parlare con loro, non dire altro: "Ascolta, ebreo, sei consapevole che Gerusalemme e la tua sovranità, insieme al tuo tempio e sacerdozio, sono state distrutte per oltre 1,460 anni?" Perché quest'anno, che noi cristiani scriviamo come l'anno 1542 dalla nascita di Cristo, è esattamente di 1,468 anni, che va da millecinquecento anni, da quando Vespasiano e Tito distrussero Gerusalemme ed espulsero gli ebrei dalla città. Lascia che gli ebrei mordano questo dado e contestano questa domanda finché lo desiderano ...

Insomma, come è già stato detto, non dibattiamo molto con gli ebrei sugli articoli della nostra fede. Fin dalla loro giovinezza sono stati così nutriti di veleno e di rancore contro Nostro Signore che non c'è speranza finché non arrivano al punto in cui la loro miseria finalmente li rende malleabili e sono costretti a confessare che il Messia è venuto e che è il nostro Gesù. . Fino a quel momento è troppo presto, sì, è inutile discutere con loro su come Dio sia [parte della Santissima Trinità], su come si sia fatto uomo e su come Maria sia la madre di Dio. Nessuna ragione umana, nessun cuore umano potrà mai concedere queste cose, tanto meno il cuore amareggiato, velenoso, cieco degli ebrei…”