La risoluzione del Senato degli Stati Uniti che censura McCarthy (1954)

In 1954 membri del Senato degli Stati Uniti hanno avviato un'azione per censurare Joseph McCarthy per le sue azioni. Questa risoluzione è stata approvata il 2 di dicembre di quell'anno:

"Risolto:

Che il senatore del Wisconsin, il signor McCarthy, non abbia collaborato con la sottocommissione per i privilegi e le elezioni della commissione per le regole e l'amministrazione del Senato nel chiarire le questioni ... che riguardavano la sua condotta come senatore e influivano sull'onore del Senato;

… E, invece, ha ripetutamente abusato della sottocommissione e dei suoi membri che cercavano di svolgere i compiti assegnati, ostacolando così i processi costituzionali del Senato;

... e che questa condotta del senatore del Wisconsin, il signor McCarthy, è contraria alle tradizioni senatoriali ed è qui condannata.

... Il senatore del Wisconsin, il signor McCarthy, per iscritto al presidente del comitato ristretto per lo studio delle spese di censura (signor Watkins) dopo che il comitato ristretto aveva pubblicato il suo rapporto e prima che il rapporto fosse presentato al senato che incaricava tre membri del Comitato ristretto con “inganno deliberato” e “frode” per mancata squalifica;

… Nell'affermare alla stampa, il 4 novembre 1954, che la sessione straordinaria del Senato che doveva iniziare l'8 novembre 1954, era un “linciaggio”;

… Nel descrivere ripetutamente questa sessione speciale del Senato come un '"ape linciaggio" in un programma televisivo e radiofonico nazionale il 7 novembre 1954;

... nell'affermare alla stampa pubblica il 13 novembre 1954 che il presidente del comitato ristretto (Sig. Watkins) era colpevole delle "cose ​​più insolite e vigliacche di cui abbia mai sentito parlare" e affermando inoltre: "Mi aspettavo che sarebbe stato aveva paura di rispondere alle domande, ma non pensava che sarebbe stato così stupido da fare una dichiarazione pubblica ”;

... e nel caratterizzare il suddetto comitato come "ancella inconsapevole", "agente involontario" e "avvocato di fatto" del Partito Comunista;

... e nell'accusa che la suddetta commissione, nello scrivere il suo rapporto, "imitasse i metodi comunisti", "che abbia distorto, travisato e omesso nel suo tentativo di produrre una razionalizzazione plausibile" a sostegno delle sue raccomandazioni al Senato ...;

... agiva in contrasto con l'etica senatoriale e tendeva a portare il Senato nel disonore e nel discredito, a ostacolare i processi costituzionali del Senato ea comprometterne la dignità; e tale comportamento è condannato. "