Hébert sul volo per Varennes (1791)

A giugno 1791, subito dopo il volo per Varennes, il giornalista radicale Jacques Hébert, condannò Luigi XVI a Le Père Duchesne (numero 61):

“Tu, mio ​​re. Non sei più il mio re, non più il mio re! Non sei altro che un codardo disertore.

Un re dovrebbe essere il padre del popolo, non il suo carnefice. Ora che la nazione ha ripreso i suoi diritti, non sarà così maledettamente stupido da riprendersi un codardo come te.

Tu, re? Non sei nemmeno un cittadino. Sarai fortunato ad evitare di lasciare la testa su un'impalcatura per aver cercato il massacro di così tanti uomini.

Non dubito che ancora una volta fingerai di essere onesto e che, sostenuto da quei furfanti del comitato costituzionale, prometterai miracoli. Vogliono ancora attaccare la corona sulla testa di un cervo ...

Ma no, accidenti, ciò non accadrà! Da un capo all'altro della Francia, c'è solo un grido contro di te, la tua dissoluta Messalina e tutta la tua razza bastarda.

"Non più Capet!" Questo è ciò che grida ogni cittadino e, inoltre, anche se fosse possibile che volessero perdonarti tutti i tuoi crimini, che fiducia potrebbe ora riporre nelle tue spoglie?

Vile spergiuro, un uomo che ha ripetutamente ripetuto il suo giuramento. Ti inseriremo in Charenton [l'asilo] e la tua puttana nell'Hôpital [ospedale].

Quando sarete finalmente murati, tutti e due, e soprattutto quando non avrete più una lista civile, sarò imbottito di un'ascia se te ne vai. "