Henri Grégoire sul volo per Varennes (1791)

Henri Grégoire era un pastore repubblicano che divenne vescovo costituzionale e radicale giacobino. Nel giugno 1791 si rivolse all'Assemblea Nazionale Costituente dopo quella del re volo per Varennes:

"Qualunque sia la mia opinione, parlerò secondo la mia coscienza ...

Il principale funzionario pubblico abbandona il suo incarico. Si armò con un passaporto falso. Dopo aver detto, mentre scriveva alle potenze straniere, che i suoi nemici più pericolosi sono quelli che diffondono presunti dubbi sulle intenzioni del monarca, rompe la sua parola. Lascia ai francesi una dichiarazione che, se non criminale, è almeno in contrasto con i principi della nostra libertà. Non poteva ignorare che il suo volo esponeva la nazione ai pericoli della guerra civile.

E infine, nell'ipotesi che volesse solo andare a Montmedy, dico questo: se voleva accontentarsi di fare pacifiche osservazioni all'Assemblea nazionale sui suoi decreti, in quel caso era inutile fuggire. Se voleva sostenere le sue affermazioni con le armi, in quel caso era una cospirazione contro la libertà ...

Ma se la dichiarazione del comitato fosse adottata dall'Assemblea, se fosse deciso che l'inviolabilità [reale] è totale, che il re non può mai essere messo in discussione, allora per essere coerenti devi giudicare la Guardia nazionale di Varennes e coloro che hanno lavorato per l'arresto del re, come se fossero colpevoli di un grave crimine. "