1716: Earl of Nithsdale si veste in libertà

William Maxwell (1676-1744) era un nobile di origine scozzese e un sostenitore del re Stuart in esilio Giacomo II. Cresciuto cattolico, Maxwell divenne il quinto conte di Nithsdale nel 5. Poco dopo incontrò Winifred Herbert, la figlia di un barone gallese, mentre entrambi erano in visita in Francia. Si sposarono nel 1696.

Quando i giacobiti si ribellarono nel 1715 e tentarono di restaurare gli Stuart, Maxwell esitò per un po' prima di unirsi alla rivolta. Fu catturato dalle truppe governative durante la battaglia di Preston (novembre 1715) e condannato a morte per tradimento.

Come la maggior parte degli aristocratici nel braccio della morte, a Maxwell furono assegnati alloggi confortevoli nella Torre di Londra, completi di servitù e diritto di visita. Il 22 febbraio 1716, il giorno prima dell'esecuzione, Maxwell fuggì dalla Torre, grazie ad un ardito complotto della moglie. Usando oggetti introdotti di nascosto nella Torre nelle visite precedenti, la Contessa fece sì che suo marito si travestisse da donna - un'impresa non facile, dato che il conte aveva una lunga barba scura:

“Le sue sopracciglia [della signora Mills] tendevano piuttosto a essere color sabbia e quelle di My Lord erano molto scure e molto spesse; tuttavia avevo preparato della vernice del suo colore per mascherare la sua. Ho anche portato un copricapo artificiale [parrucca] dello stesso colore dei suoi capelli, e gli ho dipinto il viso di bianco e le sue guance di rossetto, per nascondere la sua lunga barba che non ha avuto il tempo di radersi.

Per stessa ammissione di Winifred, la possibilità che questo piano di fuga riuscisse era “molto improbabile”. Ciononostante la Contessa riuscì a far uscire di nascosto il marito dalla Torre, notando che “le povere guardie... non erano così strettamente vigilanti come al solito”.

Una volta fuori dai cancelli passò l'incognito conte ad un altro complice, prima di tornare nella sua stanza all'interno della Torre; lì Winifred rimase seduta per un'ora, guadagnando tempo tenendo una conversazione immaginaria con il marito inesistente.

Il conte, nel frattempo, veniva traghettato in un nascondiglio a Londra. Dopo diversi giorni sotterranei fu espulso dall'Inghilterra, travestito da cocchiere veneziano. Sia il conte che la contessa di Nithsdale trascorsero il resto dei loro giorni in esilio a Roma.

Fonte: Lettera della contessa di Nithsdale a sua sorella, Lucy Herbert, febbraio 1716. Il contenuto di questa pagina è © Alpha History 2019-23. Il contenuto non può essere ripubblicato senza il nostro esplicito consenso. Per maggiori informazioni vi invitiamo a consultare la ns Condizioni d'uso or contatta Alpha History.